Non so dove porta, ma inizio.
- jazirabeauty
- 12 apr
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 13 apr
Shakespeare scrisse che siamo fatti della stessa sostanza dei sogni.
Forse tutti abbiamo un sogno, o almeno sarebbe auspicabile.
I sogni ci tengono vivi, ci donano una progettualità, un obiettivo verso cui
tendere.
Io ho ben chiaro il mio sogno: voglio realizzare me stessa senza dover sottostare
ad altri grazie al potere della mia idea.
Forse in tutto questo quadro bellissimo c’è un inganno in cui è tratta la maggior
parte di noi: vedere, sentire e percepire il nostro sogno come un obiettivo.
Per me, il sogno non è un punto di arrivo, ma un processo.
Sarebbe sciocco aspettarsi di avere un sogno e restarsene seduti ad aspettare che
si realizzi, molto più saggio è adoperarsi attivamente con una serie di piccoli
passi che ci portano avanti nel nostro personale sentiero.

Occorre essere attivi e proattivi.
Giorno dopo giorno, azione dopo azione, anche quando la salita diventa ripida.
Talvolta i sogni richiedono coraggio e immaginazione. Sappiamo bene che le
parole sono strumenti magici: coraggio significa “agire con il cuore”, mentre
immaginare si scompone in “in me mago agere”. Occorre quindi trovare nel
proprio cuore la forza di sporgersi verso il proprio sogno e di attivare la propria
parte magica, quella che accende il fuoco sacro della vita che ci spinge a creare,
ad avere una visione e a superare gli ostacoli che si mettono sul nostro
cammino.
Bisogna avere cuore puro per comprendere che spesso l’ostacolo non è
un’angheria della vita, ma l’occasione per crescere e per fortificarsi durante il
processo.
Si prosegue, perché quando si arriva verso quello che si credeva essere
l’orizzonte, si scopre che quella linea immaginaria si è spostata un po’ più in là.
Si vedono nuove strade, nuove possibilità e si capisce che quello che
consideravamo il sogno era solo la piccola parte che ci era permesso vedere, ma
che apparteneva a qualcosa di più grande e si continua a camminare.
Siamo parte di un processo lungo che termina solo quando abbandoniamo le
spoglie mortali ed è in questa chiave che possiamo davvero capire ciò che
davvero intendeva il famoso autore.
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