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Las burbujas de color rosa

Non so dove porta, ma inizio.

Aggiornamento: 13 apr

Shakespeare scrisse che siamo fatti della stessa sostanza dei sogni.

Forse tutti abbiamo un sogno, o almeno sarebbe auspicabile.

I sogni ci tengono vivi, ci donano una progettualità, un obiettivo verso cui

tendere.

Io ho ben chiaro il mio sogno: voglio realizzare me stessa senza dover sottostare

ad altri grazie al potere della mia idea.

Forse in tutto questo quadro bellissimo c’è un inganno in cui è tratta la maggior

parte di noi: vedere, sentire e percepire il nostro sogno come un obiettivo.

Per me, il sogno non è un punto di arrivo, ma un processo.

Sarebbe sciocco aspettarsi di avere un sogno e restarsene seduti ad aspettare che

si realizzi, molto più saggio è adoperarsi attivamente con una serie di piccoli

passi che ci portano avanti nel nostro personale sentiero.



Occorre essere attivi e proattivi.

Giorno dopo giorno, azione dopo azione, anche quando la salita diventa ripida.

Talvolta i sogni richiedono coraggio e immaginazione. Sappiamo bene che le

parole sono strumenti magici: coraggio significa “agire con il cuore”, mentre

immaginare si scompone in “in me mago agere”. Occorre quindi trovare nel

proprio cuore la forza di sporgersi verso il proprio sogno e di attivare la propria

parte magica, quella che accende il fuoco sacro della vita che ci spinge a creare,

ad avere una visione e a superare gli ostacoli che si mettono sul nostro

cammino.

Bisogna avere cuore puro per comprendere che spesso l’ostacolo non è

un’angheria della vita, ma l’occasione per crescere e per fortificarsi durante il

processo.

Si prosegue, perché quando si arriva verso quello che si credeva essere

l’orizzonte, si scopre che quella linea immaginaria si è spostata un po’ più in là.

Si vedono nuove strade, nuove possibilità e si capisce che quello che

consideravamo il sogno era solo la piccola parte che ci era permesso vedere, ma

che apparteneva a qualcosa di più grande e si continua a camminare.

Siamo parte di un processo lungo che termina solo quando abbandoniamo le

spoglie mortali ed è in questa chiave che possiamo davvero capire ciò che

davvero intendeva il famoso autore.

 
 
 

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